L’industria della caldareria (mega impianti per la produzione di energia per l’industria chimica e petrolifera) messa a dura prova dalla burocrazia italiana.
Oltre un anno fa, il crollo di ponti e cavalcavia aveva infatti avviato una stretta sui permessi con il passaggio delle competenze dalle Province all’Anas, situazione che di fatto ha rallentato l’iter delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali (oltre le 100 tonnellate).
«Per i carichi superiori alle 100 tonnellate – spiega Luca Tosto, presidente di Assocazione Italiana Pressure Equipment (AIPE) – le imprese devono effettuare verifiche sulla stabilità e sulle condizioni dei ponti a proprie spese. Una volta comunicato il percorso ed effettuate le verifiche, queste vengono sottoposte alle Province, che impiegano ulteriore tempo per effettuare i dovuti controlli (oltre 15 giorni). Alla fine di questo lungo iter, che è simile a una roulette russa, non è affatto detto che l’autorizzazione venga rilasciata».
I maggiori costi, gli aumentati controlli e in particolare il mancato rilascio di autorizzazioni al trasporto hanno provocato una paralisi per le aziende del settore.
«Assistiamo – continua Tosto – a una sorta di immobilismo di funzionari e dirigenti pubblici, che non si vogliono assumere la responsabilità di concedere le autorizzazioni temendo poi di doverne rispondere al verificarsi di problemi durante i trasporti».
L’Associazione Costruttori di Caldareria (UCC), federata ad Anima Confindustria, ha dunque promosso un tavolo di lavoro con le concessionarie autostradali Aiscat e Anas con il fine di trovare una soluzione all’emergenza dei trasporti eccezionali da sottoporre al prossimo governo.
«Sarà necessario – osserva Bruno Fierro, presidente di UCC – abbattere tutti i vincoli e le difficoltà di dialogo tra il sistema di catasto online di un ente con quello di un altro. L’obiettivo è accelerare le procedure e minimizzare l’onere economico. Da qui, la proposta di costituire uno sportello unico nazionale per la gestione delle pratiche di autorizzazione al trasporto eccezionale».
L’articolo su Il Sole 24 Ore