Infrastrutture irrigue, l’impasse burocratica blocca i cantieri. L’allarme dell’Anbi



    

Secondo i dati dell’Associazione Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari (Anbi) sono 84 i progetti di infrastrutture irrigue “congelati” dalla burocrazia italiana.

Si tratta di interventi certamente urgenti considerata la scarsa capacità – quest’anno solo l’11% – dei nostri bacini di trattenere le piogge cadute. Tuttavia, nonostante sia trascorso un anno e mezzo dall’approvazione da parte del ministero per le Politiche agricole del bando che prevede lo stanziamento di 291 milioni da destinare ai consorzi di bonifica, l’iter per l’individuazione delle opere da finanziare non risulta ancora completato. Lo ha spiegato a La Stampa Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, che ha anche sottolineato come tale ritardo esponga l’Italia al rischio concreto di dover restituire i fondi comunitari per l’irrigazione e per la sistemazione del territorio“L’apertura dei cantieri per la realizzazione di opere, i cui progetti sono esecutivi e definitivi, è bloccata dalle pastoie burocratiche”, ha detto Vincenzi.

“Dalla disponibilità irrigua – ha spiegato il direttore generale Anbi Massimo Garganodipende l’84% di quel made in Italy agroalimentare, che rappresenta 40 miliardi di export ma i tempi morti di ordinaria burocrazia, che si perdono nel passaggio per una fase, un parere, una decisione della pubblica amministrazione (tutti necessari al completamento delle procedure), inciderebbero per oltre il 60% nei tempi di realizzazione”.

Insomma, oltre al danno della mancata realizzazione di opere infrastrutturali necessarie al Paese, dietro l’angolo vi è il rischio di poter perdere importanti risorse economiche già erogate dall’Unione europea. Senza contare i contenziosi con le imprese e le sanzioni da Bruxelles. A complicare il quadro, il nostro ordinamento prevede che ad avere la priorità debbano essere gli interventi disposti dalle amministrazioni centrali, mentre solo in un secondo momento è possibile l’ottenimento di ulteriori finanziamenti di opere irrigue per i consorzi a livello regionale.

A questo punto, l’unica soluzione secondo Anbi è la nomina di un commissario ad acta per accelerare lo sblocco degli iter procedurali.

L’articolo de La Stampa

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