Il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha presentato lo scorso 25 novembre il Piano di investimenti dell’azienda nel corso di una conferenza stampa tenutasi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Piano Pluriennale 2015-2019 prevede investimenti per 8,2 miliardi per manutenzione straordinaria. L’utilizzo delle risorse saranno prevalentemente rivolte “al rafforzamento degli asset infrastrutturali strategici del Paese, al miglioramento degli accessi in città e al potenziamento dei collegamenti intermodali” e riguarderanno principalmente il Sud Italia. Nel corso della conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio Nazionale Anci, Enzo Bianco, è stato annunciata l’istituzione di un tavolo congiunto Anas-Anci per il coordinamento degli interventi di raccolta dei rifiuti lungo tutta la rete stradale nazionale. Soddisfatto Enzo Bianco che ha dichiarato che Anci è “a completa disposizione per arrivare a un sistema in cui Anas provveda a raccogliere i rifiuti e i Comuni a smaltirli. Collaboreremo convintamente e magari potremmo riproporre questo modello anche su strade a competenza non statale”.
OPINIONI
Sud, Grassi (Industriali Napoli): “Più infrastrutture per il rilancio”
Le infrastrutture prima di tutto, per creare le condizioni di contesto che consentano alle imprese di crescere e investire. E poi la burocrazia, che impone ancora procedure farraginose e lunghissime, e l’accesso al credito, per sostenere le aziende in questa fase di ripartenza dell’economia italiana.
L’economia di Ravenna tra vocazioni storiche e progetti all’orizzonte
L’economia del mare – il cui perno è rappresentato dal porto, per il quale è in corso un ampio e importante progetto di ammodernamento – ma non solo. Sono numerosi gli asset attorno a cui ruota la vocazione imprenditoriale di Ravenna, dopo Roma il secondo capoluogo più grande d’Italia per estensione territoriale.
Colombo (Ance Lombardia): “Codice appalti deve essere modificato”
La modifica del codice degli appalti per garantire, innanzitutto, la rapida cantierizzazione delle opere. E poi il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni – le cui lungaggini finiscono con il ripercuotersi anche pesantemente sulle imprese – e l’abrogazione dello split payment.
