Tossilo, il fronte del “NO” annuncia nuovo ricorso contro l’inceneritore. SARDEGNA



    

La vicenda dell’inceneritore di Tossilo in Sardegna è ben lontana dal trovare il suo epilogo. Infatti, il Comitato “Non Bruciamoci il futuro” di Macomer (provincia di Nuoro) è intenzionato a procedere sulla strada della giustizia amministrativa, con l’obiettivo dichiarato di ribaltare la sentenza del luglio scorso con cui il Consiglio di Stato aveva cassato la precedente decisione del Tar Sardegna.

La pronuncia aveva significato l’accoglimento delle istanze del Consorzio Industriale di Macomer e della Regione, riabilitando il progetto del termodistruttore, giudicato invece dai giudici di primo grado “incompatibile” con la precedente programmazione regionale in materia di rifiuti urbani. In un primo momento, infatti, il Tar aveva definito “fuori luogo” il progetto regionale di raddoppio della potenza dell’impianto di Macomer, visto che i due poli di incenerimento lasciavano pensare per Tossilo un ruolo solo transitorio. Il Consiglio di Stato, invece, ha stabilito che la decisione della Regione di rafforzare l’impianto di Macomer raddoppiandone la potenza “rientra nella discrezionalità tecnica della pubblica amministrazione”.

Un passo indietro quello della giustizia che non aiuta certo a sanare lo scontro tra Regione Sardegna, Comuni della Barbagia e Consorzio industriale: “la nostra tesi – ha spiegato Marco Aresu di Non Bruciamoci il futuro – è che la decisione del Consiglio di Stato sia inficiata da un errore sostanziale: al contrario di quanto sentenziato, lo scenario a due poli d’incenerimento (Cagliari e Sassari) per cui ha optato la giunta regionale non prevede il potenziamento di Tossilo, ma la sua dismissione”. Inoltre, il Comitato ha dalla sua parte alcuni primi cittadini come Mariangela Barca, sindaco di Sarule, nonché l’Unione dei Comuni della Barbagia già dichiaratisi favorevoli a una nuova azione legale.

L’inceneritore di Tossilo mostra una volta di più come la mancanza di dialogo tra gli enti locali e la non condivisione su una materia delicata quale è la gestione dei rifiuti, porti inevitabilmente al conflitto e alla via legale, con perdite di tempo e risorse che scoraggiano le imprese del nostro Paese.

L’articolo su SardiniaPost

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