Per i Comuni italiani c’è tanto bisogno di managerialità. ITALIA



    

municipioIl tema sulle città italiane, la prima vera relazione del cittadino con l’amministrazione pubblica si fa molto caldo in queste ultime settimane di campagna elettorale. Programmi di mandato, impegni dei candidati e priorità per la cittadinanza vengono elaborati e cristallizzati nell’immaginario comune, ma comprendere cosa davvero avvertano i cittadini è tutt’altro che scontato.

Il 26 aprile scorso Prioritalia, Associazione creata dalle principali organizzazioni rappresentative dei manager italiani che vanta circa 140.000 iscritti (Federmanager, Manageritalia, Fenda, Fidia, Sindirettivo e Cida) e da G&G Associated, rappresentativi della popolazione di 15 tra le principali città italiane, tra cui Roma, Milano, Torino e Palermo, ha presentato un rapporto che un candidato sindaco dovrebbe prendersi l’impegno di leggere. 1000 cittadini italiani sono infatti stati interpellati per un’indagine finalizzata a scoprire la loro idea della ‘città di domani’.

Presentata all’Ara Pacis di Roma in presenza del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, l’evento è stato inserito nell’ambito dell’iniziativa Leadership civiche per le città di domani. Le competenze dei manager per generare sviluppo. E non a caso: al di là dei temi che generano il maggiore scontento tra la cittadinanza (legalità, sicurezza, politiche occupazionali a sostegno soprattutto dei più giovani), gli intervistati sono convinti del positivo lavoro dei manager a sostegno della gestione operativa a supporto delle amministrazioni locali. Un contributo non solo diretto, ma anche in termini di impegno civile e disinteressato. Il 78% degli italiani è, infatti, convinto che il contributo attivo dei manager possa essere molto utile per le amministrazioni locali. Da valorizzare, soprattutto per soddisfare alcune esigenze fondamentali: il reperimento delle risorse economiche, la gestione virtuosa dei conti, l’innovazione, la costruzione di strategie di lungo termine.

Una qualità, una virtù che le Amministrazioni dovrebbero prendere in prestito dal mondo manageriale è quella del tempismo nell’azione. Su questo ha speso alcune parole il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla, secondo il quale è necessario che ci sia una contaminazione positiva tra il mondo del pubblico e il mondo del privato. E’ tuttavia indispensabile, ha insistito Cuzzilla, che i manager siano svincolati da logiche di tipo politico o, in maniera ancora più esplicita, che le grandi aziende pubbliche siano la spiaggia dei politici non più in attività.  Proprio su questo tema è stato di recente pubblicato da Openopolis il dossier sulle municipalizzate delle principali città: il dato che sconcerta è che in fondo all’elenco vi siano ben tre città siciliane, Messina, Palermo e Catania che non ricevono nessun utile da partecipazioni in società. Poco sopra Venezia (€ 0,03 per abitante). È qui che manca la managerialità.

Un ruolo centrale per i manager andrebbe invece a beneficio di tutta la cittadinanza, ma questo a patto che le competenze “gestionali” collaborino con la sensibilità e la capacità di visione della sana Politica.

L’articolo di Marcella Mallen, presidente di Prioritalia

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