Tursi, Uber: “Bene Manifesto ORTI, più dialogo e digitalizzazione dei processi”

Opinione

08-01-2016     * Carlo TURSI, General Manager Uber Italia

I-Com nei giorni scorsi ha presentato un Manifesto sulle buone relazioni fra territori e imprese. Qual è il suo giudizio?
Ritengo che l’iniziativa e la preparazione del Manifesto sia sicuramente un fatto importante che va nella giusta direzione ossia quella di migliorare il dialogo e il rapporto tra territorio e imprese. Tutti i punti del Manifesto sono importanti ed è necessario svilupparli e rafforzarli. Un punto del Manifesto particolarmente rilevante anche rispetto all’esperienza dell’azienda che rappresento, è la semplificazione e la digitalizzazione dei processi. Molte amministrazioni locali troppe volte si trovano a dover affrontare un eccessivo numero di processi e di burocrazia. Spesso tutto questo non solo non è necessario ma in molti casi complica inutilmente e rallenta i processi che potrebbero invece portare beneficio ai cittadini, alle imprese e ai territori stessi.

Qual è l’approccio di Uber con il territorio e come si può migliorare questa relazione?
Uber ha un approccio volto al dialogo con le amministrazioni locali ancor prima di dover andare ad operare. Il dialogo è volto sopratutto nel provare a raccontare e a spiegare quello che facciamo. C’è tanta confusione e mancanza di comprensione anche rispetto ad un fenomeno che è nuovo e che non ha simili precedenti. È molto importante raccontare l’impatto che noi conosciamo e che misuriamo in altre città in termini di miglioramento della mobilità, di riduzione del traffico, aumento della sicurezza, di riduzione degli incidenti e, non per ultimo, l’impatto positivo sull’economia locale del territorio. Grazie al dialogo proviamo anche a comprendere meglio il territorio. Nessuno meglio degli amministratori locali conosce le necessità e le problematiche del territorio che amministra. Per UBER è fondamentale ascoltare le amministrazioni e dialogando con le città, capire insieme come migliorare tutti i nostri servizi per offrirli al servizio della città.

Può raccontarci un esempio di buona relazione fra il territorio e la vostra azienda?
Credo che Uber nel tempo stia imparando e migliorando il dialogo con le istituzioni a tutti i livelli in tanti paesi del mondo, non soltanto in Italia. Nel nostro Paese c’è un dialogo aperto e costruttivo sia a livello nazionale che con tutte le amministrazioni locali dove operiamo.

* General Manager di Uber Italia dal 2015. Laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Bari, ha conseguito un MBA alla Sloan School of Management del MIT (Massachusetts Institute of Technology). Ha lavorato in Italia nella consulenza strategica e finanziaria con A.T. Kearney; negli Stati Uniti e in Israele come Director di Better Place – una start up nel settore delle auto elettriche; a Londra nel fondo d’investimento Quantum Pacific, dove si è occupato dei settori automotive e energy.

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