A Lentini, provincia di Siracusa, ci sono tutti i protagonisti di una tipica storia all’italiana: gli enti locali che si rimbalzano le responsabilità, il progetto di una discarica di rifiuti e l’opposizione dei cittadini, l’andirivieni dal Tribunale amministrativo.
Un paio di settimane fa, infatti, il Comune di Lentini ha presentato la richiesta di revoca in autotutela dei provvedimenti che autorizzano una discarica di rifiuti non pericolosi da realizzare nei pressi del lago Biviere. L’ultima mossa di uno scontro con la Regione Sicilia che si trascina ormai da diversi anni.
La Regione, per bocca dell’Assessore all’Energia Vania Contrafatto, è stata chiara: “la giunta non può decidere di revocare un’autorizzazione perché il governo non può andare a revocare atti di natura amministrativa”. In realtà, la storia della discarica è intricata e la precedente amministrazione comunale aveva già presentato un ricorso straordinario al presidente Crocetta, oltre a un ricorso al Tar e un esposto in Procura.
Secondo il Comune, la regione avrebbe concesso la Via nonostante il Consiglio comunale si fosse dichiarato contrario alla variante urbanistica e il funzionario regionale che aveva notificato l’atto è stato arrestato con accuse simili nell’ambito di un’indagine analoga per una discarica a Melilli.
Nel frattempo gli amministratori comunali e i cittadini hanno manifestato contro la costruzione dell’opera. L’assessore comunale Santi Terranova è ormai convinto che “la soluzione di questo problema passerà dalla giustizia, non dalla volontà popolare né dalla volontà politica”. Parole perentorie che sembrano chiudere lo spiraglio per ogni tentativo di dialogo.
