Code tra Barberino e Roncobilaccio. Quante volte ci sarà capitato di ascoltare questo annuncio durante le informazioni sul traffico alla radio, probabilmente almeno una volta nella vita. Per anni quel tratto dell’Appennino tosco-emiliano costringeva le famiglie italiane e gli autotrasportatori ad affrontare interminabili code. Risale al 1982 con la legge 12 agosto n. 531 (piano decennale per la viabilità di grande comunicazione e riassetto del settore autostradale) il primo tentativo all’annoso problema di quell’attraversamento autostradale. Il 23 dicembre scorso pare si sia trovata soluzione con l’inaugurazione della Variante di Valico. Infatti il nuovo tracciato, consentirà di risparmiare tempo e kilometri rispetto al tragitto tradizionale della A1 tra Bologna e Firenze. La Variante lunga 32 kilometri è costata 4,1 miliardi di euro, ha un tragitto più corto di tre kilometri e consentirà di ridurre del 30% i tempi di percorrenza con un risparmio di carburante valutabile intorno ai 100 milioni di euro l’anno. “La Variante di Valico – ha sottolineato Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia e di Autostrade per l’Italia – rappresenta un un’opera fondamentale per la logistica del nostro Paese e un esempio di successo di collaborazione tra pubblico e privato”.
OPINIONI
Sud, Grassi (Industriali Napoli): “Più infrastrutture per il rilancio”
Le infrastrutture prima di tutto, per creare le condizioni di contesto che consentano alle imprese di crescere e investire. E poi la burocrazia, che impone ancora procedure farraginose e lunghissime, e l’accesso al credito, per sostenere le aziende in questa fase di ripartenza dell’economia italiana.
L’economia di Ravenna tra vocazioni storiche e progetti all’orizzonte
L’economia del mare – il cui perno è rappresentato dal porto, per il quale è in corso un ampio e importante progetto di ammodernamento – ma non solo. Sono numerosi gli asset attorno a cui ruota la vocazione imprenditoriale di Ravenna, dopo Roma il secondo capoluogo più grande d’Italia per estensione territoriale.
Colombo (Ance Lombardia): “Codice appalti deve essere modificato”
La modifica del codice degli appalti per garantire, innanzitutto, la rapida cantierizzazione delle opere. E poi il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni – le cui lungaggini finiscono con il ripercuotersi anche pesantemente sulle imprese – e l’abrogazione dello split payment.
