Manuela Bora: la ricetta marchigiana per ridare ossigeno alle imprese

Opinione

21-12-2015     * Manuela BORA, Assessore all'Industria Regione Marche

I-Com nei giorni scorsi ha presentato un Manifesto sulle buone relazioni fra territori e imprese. Quale è il suo giudizio al riguardo?
Giudico positivamente un documento che punta a mettere a sistema le singole azioni. Viviamo infatti una fase in cui il taglio delle risorse impone di agire in rete e di pensare come sistema. Un sistema che chiede alla politica di condurre un processo di sviluppo e all’Ente pubblico di svolgere attivamente un ruolo di aggregatore super partes, al servizio delle imprese, tra “Università/Banca/Impresa/Territorio”. Quello di cui necessita la Regione Marche e, in generale, l’Italia è la mobilitazione di una intelligenza collettiva per dare una risposta come Sistema-Paese. Il coordinamento nazionale della Commissione Attività Produttive della Conferenza Stato-Regioni mi consente inoltre di avere un confronto costante con i miei colleghi Assessori di altre Regioni e sono certa che anche questa occasione stimolerà verso scelte di lungo periodo a vantaggio del sistema economico-sociale.

Quali sono le soluzioni per migliorare la relazione fra territori e imprese?
Innanzitutto penso che occorra stringere un patto di corresponsabilità tra politica e sistema imprenditoriale per aiutare le imprese ad affrontare sfide decisive quali: piccola dimensione, passaggio generazionale, cultura manageriale, focalizzazione nel proprio settore, marchio (brand), necessità di costruire relazioni forti con i propri clienti acquisendo notorietà anche attraverso i social, necessità di costruire una rete distributiva forte che possa aiutare a posizionare al meglio i prodotti Made in Italy.

Cosa rischia il Paese?
In gioco, infatti, vi è la loro stessa sopravvivenza di oggi e di domani e la conseguente garanzia di posti di lavoro. Inoltre in un momento storico nel quale il mercato interno oscilla tra segnali positivi e negativi, l’apertura della nostra economia al mondo deve essere considerata la regola.

Dal suo punto d’osservazione privilegiato come si può agire?
Innanzitutto una prima azione possibile è quella di aiutare il sistema imprenditoriale ad affrontare, anche in reti di impresa, il mercato internazionale evitando la sovraesposizione solo su singoli mercati (es. calzaturiero marchigiano con il mercato russo). La seconda è quella di ricorrere alla collaborazione di chi esporta da molto tempo: ci sono infatti modelli di eccellenza marchigiana, “grandi” per raggio planetario delle loro azioni imprenditoriali e non per dimensione che sono esempi per le nostre PMI tradizionali e imprese artigiane. Dobbiamo concentrarci sul rapporto scuola/mondo imprenditoriale ed investire in capacità e competenze favorendo la cooperazione tra Università e imprese. Tra le nostre politiche di indirizzo per sostenere l’occupazione e il manifatturiero pensiamo che sia fondamentale rafforzare il dialogo con i nuovi attori dell’innovazione (piattaforme dell’innovazione economica e digitale come spazi coworking, incubatori). Per rafforzare ecosistemi a sostegno dell’imprenditorialità, in una Regione tra le più imprenditoriali di Italia e di Europa, è necessario creare e sostenere condizioni favorevoli anche a sostegno dell’imprenditorialità femminile, con la creazione di Centri di Imprenditorialità Diffusa. Questa soluzione concreta potrà aiutare le imprese ad affrontare le sfide prima citate e sarà in grado di ottimizzare il lavoro svolto da singoli attori quali ad esempio i coworking, gli incubatori e i centri studi.

Può raccontarci brevemente una best practice nel rapporto tra imprese ed enti territoriali che ha riguardato la sua amministrazione?
È necessario intervenire sull’accesso al credito. Bisogna ridare ossigeno alle imprese. Le PMI sono sottocapitalizzate per cui gli strumenti vanno tarati anche sulla base delle loro esigenze e caratteristiche. In tale situazione nelle Marche abbiamo avviato, con il coinvolgimento di tutti gli attori di questo complesso mondo, un processo di razionalizzazione ed individuato una strada che ci vede uniti nel condividere le varie tappe di azioni di sistema per andare verso un Confidi Unico e creare situazioni di vantaggio competitivo. Con specifico riguardo al sostegno alle attività produttive un ruolo fondamentale lo gioca senza dubbio la programmazione regionale 2014/2020. Tra le azioni previste l’intervento di “Sostegno ai processi di fusione dei confidi” con l’obiettivo di: rafforzare un processo di razionalizzazione del sistema regionale delle garanzie e favorire l’accesso al credito delle PMI per fornire della liquidità necessaria al loro rilancio e sviluppo.  Ciò che si intende promuovere con questo intervento è la nascita di confidi di maggiori dimensioni in termini sia patrimoniali che di associati, a cui la misura mette a disposizione, una volta che essi siano pervenuti alla formalizzazione della fusione societaria tale da garantire solidità patrimoniale ed efficienza operativa, fondi rischi per operazioni di garanzia a supporto di finanziamenti alle PMI.

* Dal 2015 è Assessore all’Industria della Regione Marche. Commercialista, si è laureata in Business Administration all’Università Bocconi di Milano, dove ha conseguito anche la Specializzazione in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali. È stata consigliere comunale di Monte San Vito dal 2009 al 2014.

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