13 anni tra carte di burocrazia e licenze non sono ancora sufficienti perché l’impresa edile Pizzarotti possa partire con i lavori per la costruzione a Parma di uno dei più grandi progetti commerciali del Paese. Il lungo travaglio iniziato nel 2003 sembrava quasi al termine quando la scorsa primavera il gruppo è riuscito ad avere tutte le licenze urbanistiche e commerciali. “Manca solo il permesso di costruire ma possono cambiare al più i dettagli tecnici” aveva riferito in una nota il direttore Sviluppo Immobiliare del colosso parmigiano, Luca Mannara. L’inizio dei lavori era previsto per il mese di ottobre ma ad oggi il Comune non ha ancore provveduto a rilasciare il permesso di costruire.
Il Gruppo Pizzarotti opera nel settore delle costruzioni da oltre 100 anni, con 1500 dipendenti in Italia e altrettanti all’estero e con un bilancio che supera il miliardo di fatturato. Nel 2003 l’impresa ha acquistato i terreni dell’ex stabilimento Salvarani (un’area di 300 mila mq completamente bonificata) per costruirci un importante progetto commerciale chiamato “Parma Urban District”. Il progetto, che sin da subito ha avviato la rigida certificazione internazionale di sostenibilità Leed, offrirà una combinazione di negozi, parchi divertimento, aree verdi, ristorazione, cinema, portando alla città di Parma 1500 posti di lavoro, ai quali si aggiungono circa 800 per i lavori in cantiere.
Negli anni però, il centro commerciale Parma Urban District – e più in generale le questioni che riguardano l’assetto commerciale e urbanistico della città – ha spesso diviso la politica e mosso le attenzioni delle associazioni di categoria del commercio, che temono le conseguenze che la grande struttura potrebbe avere sulla sopravvivenza dei negozi del centro cittadino. L’associazione più coinvolta in merito al progetto è l’associazione dei commercianti Ascom che “al fine di dare massima diffusione e conoscenza delle azioni svolte” ha divulgato ai commercianti locali una lettera per rendere nota “l’avversità di Ascom alla proliferazione esagerata di grandi superfici commerciali“. Secondo l’associazione il centro commerciale in progetto è un enorme competitor di dimensioni pari a quelle dell’intero centro storico, ma con enormi vantaggi a livello di accesso, parcheggi ecc.
Il Comune di Parma, la terza controparte coinvolta nella vicenda, dopo anni di valutazioni e seguendo la linea intrapresa dalle precedenti amministrazioni che si sono susseguite dal 2003, ha concesso al colosso Pizzarotti le licenze urbanistiche e commerciali ma temporeggia nel rilasciare il permesso di costruire.
Secondo la Pizzarotti gli uffici preposti al rilascio dei permessi di costruire “non possono esimersi dal condurre la procedura, secondo le norme applicabili, fino al rilascio del titolo, perché diversamente si renderebbero colpevoli di una omissione di atti di ufficio”. Il lungo percorso tra carte di burocrazia e licenze pare non sia ancora finito dunque.