Ancora discrepanze sull’eolico in Campania: il conflitto tra Governo, Regione e Anev. CAMPANIA



    

Eolico_CampaniaÈ una storia ancora senza fine quella dell’eolico campano che vede coinvolti la Regione, il Governo, le associazioni e i produttori di energia eolica.

Dopo l’impugnazione da parte del Governo del provvedimento della Regione Campania che bloccava il rilascio delle nuove autorizzazioni agli impianti eolici, la Regione è tornata alla carica con un decreto che impedisce la realizzazione dei parchi nei Siti di importanza comunitaria (Sic).

Nello specifico, si tratta del decreto dirigenziale n. 51/2016 “Misure di conservazione dei Sic per la designazione delle Zsc della rete Natura 2000 della Regione Campania” il quale prevede che in tutto il territorio dei Sic la produzione di energia elettrica con turbina eolica a pala rotante sia consentita esclusivamente con impianti inferiori a 20 kW. Il decreto introduce anche misure di carattere retroattivo in quanto “se presenti impianti eolici, i soggetti gestori delle Zsc, zone speciali di conservazione, devono prevedere misure per minimizzare gli impatti sulle specie di chirotteri e degli uccelli funzionali agli habitat interessati dall’impianto, che avranno carattere prescrittivo per i proprietari degli impianti”.

La vicenda ha visto coinvolta anche l’Anev, Associazione Nazionale Energia del Vento, che tramite le parole del Presidente Simone Togni ha espresso profonde perplessità sul provvedimento della Regione che “ancora una volta dimostra la prevenzione verso l’eolico”. Ciò che preoccupa maggiormente l’associazione sono le misure di carattere prescrittivo per gli impianti esistenti, che avrebbero quindi valore retroattivo per installazioni che hanno già ricevuto tutte le autorizzazioni previste.

Recentemente Anev è tornata a puntare il dito contro il decreto dirigenziale diffondendo alcune stime sugli effetti che un provvedimento del genere potrebbe avere sulla Regione. Dai dati diffusi emerge che l’economia regionale potrebbe essere privata di una potenzialità di sviluppo del Pil locale fino a 350 milioni di euro nei prossimi 2 anni. “Quello del Governo campano – avverte Anev – è un approccio sterile e dannoso che, oltre ad essere in aperto contrasto con la normativa nazionale ed europea, provoca costi aggiuntivi a danno dei contribuenti a causa della pletora di ricorsi cui la Regione stessa è andata incontro”.

L’articolo su Quotidiano Energia

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