Documento di output #TAVOLOPIEMONTE. Imprese e istituzioni insieme per lo sviluppo e l’innovazione



    

Il Piemonte ha registrato nel 2016 una crescita del Pil pari allo 0,4%, un dato che risulta inferiore alla media del Nord Italia. Tuttavia si nota una dinamica positiva a partire dal 2012, anno in cui la regione aveva conosciuto il picco più basso della variazione su base annua del suo Pil dopo la crisi del 2008-2009 (-4,5%). Segnaliamo, inoltre, che dal 2015 la domanda interna, in particolare la componente della spesa delle famiglie, ha ripreso a contribuire in modo positivo alla crescita dell’economia (+1,2% nel 2016). Rispetto al picco basso della crisi del 2009, ad oggi il Nord Italia ha recuperato in media il 2% in termini di Pil.  Ciononostante, il Piemonte sembra la regione che fa più fatica a recuperare i livelli di reddito. La crescita complessiva registrata nel 2016 rispetto al 2009 è, infatti, pari allo 0,4% e il recupero rispetto al 2007 appare lungi dall’essere raggiunto.

A riguardo del tessuto produttivo, invece, per il Piemonte evidenziamo una chiara specializzazione manifatturiera; l’industria, infatti, impiega la maggior parte degli addetti delle imprese attive nella regione (il 29,9% del totale) ed il numero di imprese manifatturiere costituisce il 9,4% del dato complessivo. In particolare, si evince una specializzazione netta nel comparto dei mezzi di trasporto e, di seguito, nei comparti delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco e della produzione di articolo in gomma, materia plastiche e lavorazione di minerali non metallifero. Il sistema industriale piemontese è stato colpito in modo consistente dalla crisi economica, infatti il valore aggiunto delle attività manifatturiere ha segnato un’evidente battuta d’arresto nel 2009, anno cui è seguita una lenta ripresa, di nuovo frenata nel 2012. Tuttavia, anche in questo contesto si nota positivamente che le scelte strategiche delle imprese, approssimate dagli indicatori di creazione del valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali e del costo del lavoro impiegato, hanno goduto di una maggiore stabilità nel tempo, anche durante il biennio della crisi.

 

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