Dal 5 giugno scorso la Procura della Repubblica di Avellino ha disposto il sequestro di due cavalcavia a rischio crollo lungo l’A16, l’autostrada Napoli-Canosa in provincia di Avellino, nel territorio del comune di Sperone. L’inchiesta vuole verificare se sono stati effettuati nel corso degli anni interventi di manutenzione e di messa in sicurezza dei due cavalcavia, uno dei quali collega il centro di Sperone all’area industriale ed è, dunque, spesso attraversato da automezzi con carichi eccezionali.
Il sequestro, che dura ormai da più di 3 mesi, ha costretto all’isolamento attività produttive come l’azienda Euronut spa e tanti imprenditori agricoli. Il caso ha visto da subito l’intervento del sindaco di Sperone, Marco Alaia, che ha chiesto il dissequestro dei due cavalcavia in modo da “consentire alle attività produttive e agli agricoltori della zona e ai residenti di poter riprendere le proprie attività”.
Non ha tardato nemmeno l’intervento della politica, i parlamentari PD Massimiliano Manfredi e Assunta Tartaglione hanno inviato una missiva al prefetto di Avellino Maria Tirone “per chiedere la convocazione urgente di un tavolo istituzionale per provvedere alla risoluzione definitiva della problematica”. I parlamentari scrivono preoccupati che la questione “sta determinando enormi disagi a tutte quelle aziende, per lo più di tipo agricolo, che potrebbero arrestarsi, per via dell’impossibilità di poter ricevere forniture di gas, essendo l’area in cui sorgono le imprese, priva di gas metano”.
Ma al rischio economico delle aziende dell’area industriale si aggiunge anche un problema di ordine pubblico per le difficoltà dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine in caso di incidenti e calamità. È il recente caso dell’incendio avvenuto proprio nella zona industriale di Sperone che a causa dell’isolamento ha messo in luce anche le problematiche riguardanti “l’incolumità dei dipendenti, degli agricoltori e di tutti i lavoratori dell’area industriale”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Euronut spa, Domenico Manganelli, che chiede un provvedimento drastico.
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