Pistoia, difficoltà a realizzare la terza corsia sulla A11 senza coinvolgere il territorio. TOSCANA



    

Pistoia_ItaliaIl tema dell’esproprio per la costruzione della terza corsia sulla A11 nella tratta da Firenze Peretola a Pistoia, molto seguito dai giornali locali e altrettanto contestato dal territorio, è stato portato all’attenzione delle istituzioni tramite un’interrogazione della deputata Marisa Nicchi del gruppo politico Sinistra Italiana. La deputata ha chiesto al Ministro delle infrastrutture Delrio e al Ministro dell’ambiente Galletti, di rivedere la decisione di realizzare la grande opera in quanto i principali costi ambientali e sociali, “alla luce dei pareri degli esperti e delle associazioni ambientaliste”, ricadranno sugli abitanti locali.  “L’opera infatti – continua Nicchi – andrà a costare molto, sia in termini ambientali che in quelli finanziari”.

Il progetto in questione è stato proposto dalla Società autostrade la quale ha ricevuto nel 2011 l’approvazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il programma preliminare e l’autorizzazione alla stesura del progetto definitivo. Quest’ultimo prevede l’ampliamento della terza corsia dell’A11 da Firenze Peretola a Pistoia, per un tratto complessivo di 27,4 chilometri, 9,5 dei quali attraversano il Comune di Prato. Attualmente l’autostrada è composta da due corsie per senso di marcia più due di emergenza, per una lunghezza di 22,40 metri. Con il progetto proposto, è previsto il loro ampliamento a 32,50 metri e la realizzazione di tre corsie per ogni senso di marcia più una di emergenza per ciascuna carreggiata.

L’opera, da circa 3 miliardi di euro, che prevede l’espropriazione di alcuni terreni agricoli limitrofi, è stata fortemente contestata dalla popolazione locale che con il supporto di WWF, Legambiente e Alleanza per i beni comuni, ha costituito un Comitato unitario contrario e lanciato l’iniziativa per sensibilizzare Pistoia sui possibili danni che deriverebbero dalla nuova infrastruttura.

Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi, che ha richiamato l’importanza del rispetto delle aziende agricole locali, specialmente quelle vivaistiche, coinvolte nelle operazioni di esproprio gestite dalla Società autostrade e necessarie per la realizzazione della terza corsia.

Il tema degli espropri e della contestazione a nuove infrastrutture non è insolito e si ripropone ogni qualvolta si presenta un progetto per la realizzazione di una grande opera pubblica. Alcuni passi in avanti nel riconoscere l’importanza del coinvolgimento della popolazione locale sono stati fatti. I processi partecipativi infatti stanno prendendo sempre più piede nella prassi della realizzazione delle infrastrutture.

Prima di procedere con opere così impattanti, sarebbe bene confrontarsi con i territori locali, che invece vengono puntualmente ignorati”, ha affermato la deputata Nicchi in merito all’allargamento della A11, sottolineando il fatto che rimane ancora molto da fare per un puntuale ed efficace coinvolgimento degli stakeholder di un nuovo progetto infrastrutturale.

L’interrogazione parlamentare della Deputa Marisa Nicchi

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