Autostrade: la Via Crucis Asti-Cuneo. PIEMONTE
Revocare la concessione alla società che gestisce l’Asti-Cuneo. A chiedere al ministro Graziano Delrio di assumere il drastico provvedimento sono gli imprenditori cuneesi che,...
Favignana, la centrale elettrica della discordia. SICILIA
A Favignana, la più grande delle isole Egadi, si vuole realizzare una centrale elettrica con un progetto che fa molto discutere. Il caso è...
Trasporti e logistica, una bilancia commerciale passiva di 10 miliardi. ITALIA
Il primo dicembre a Roma si è tenuto l’incontro di Federagenti, la Federazione italiana degli agenti marittimi, che si è occupata di trasporti e...
Resort di Fasano, se la burocrazia frena gli investimenti (e il turismo). PUGLIA
A Fasano, in provincia di Brindisi, una società olandese che aveva deciso di investire nel nostro Meridione vede andare in fumo un importante investimento...
Il gap digitale delle piccole e medie imprese. I dati Istat. ITALIA
E' ancora lunga la strada delle piccole e medie imprese italiane verso la piena digitalizzazione. Basti pensare che solo il 3% di loro raggiunge quella...
OPINIONI
Sud, Grassi (Industriali Napoli): “Più infrastrutture per il rilancio”
Intervista
26-07-2018
26-07-2018
Le infrastrutture prima di tutto, per creare le condizioni di contesto che consentano alle imprese di crescere e investire. E poi la burocrazia, che impone ancora procedure farraginose e lunghissime, e l’accesso al credito, per sostenere le aziende in questa fase di ripartenza dell’economia italiana.
L’economia di Ravenna tra vocazioni storiche e progetti all’orizzonte
Intervista
26-07-2018
26-07-2018
L’economia del mare – il cui perno è rappresentato dal porto, per il quale è in corso un ampio e importante progetto di ammodernamento – ma non solo. Sono numerosi gli asset attorno a cui ruota la vocazione imprenditoriale di Ravenna, dopo Roma il secondo capoluogo più grande d’Italia per estensione territoriale.
Colombo (Ance Lombardia): “Codice appalti deve essere modificato”
Intervista
26-07-2018
26-07-2018
La modifica del codice degli appalti per garantire, innanzitutto, la rapida cantierizzazione delle opere. E poi il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni – le cui lungaggini finiscono con il ripercuotersi anche pesantemente sulle imprese – e l’abrogazione dello split payment.