Raddoppio S.S. Maglie – Leuca: l’infrastruttura strategica che non è mai partita. PUGLIA



    

stradaAncora nessun cantiere aperto in Salento per la realizzazione del raddoppio della strada statale n°275 che collega Maglie a Santa Maria di Leuca. Nonostante il Governo centrale abbia a più riprese sostenuto la strategicità dell’opera e la piena volontà di realizzarla, i lavori non hanno ancora avuto inizio e la vicenda si arricchisce di polemiche e contraccolpi sia sul terreno giudiziario sia sul piano squisitamente politico. L’ultimo round si è consumato in Consiglio regionale, più precisamente all’interno della V Commissione che su richiesta del consigliere Sergio Blasi ha convocato per un’audizione il Coordinamento delle Associazioni e dei Comitati favorevoli al raddoppio, rappresentato per l’occasione da Biagio Ciardo e, sull’altro fronte, i rappresentanti di Anas. Le ragioni fatte valere da Ciardo sono chiare: di fronte al rischio di perdere il finanziamento «sarebbe masochistico continuare ad alimentare il conflitto dei fronti contrapposti, dietro al quale potrebbe nascondersi il gioco al ritardo da parte di Anas e la volontà di depredare il Salento di fondi, infrastrutturazione, possibilità di bonifica dei suoli e rilancio dell’economia».

La storia della 275, come noto, è controversa. Il progetto approvato nel 2004 dalla regione Puglia fu finanziato inizialmente con 152 milioni di euro mentre, negli anni, si moltiplicavano le opposizioni alla sua realizzazione da parte di chi sosteneva (e sostiene tutt’oggi) possibili disastrose conseguenze per l’ambiente, tanto da indurre la stessa regione Puglia a guida Vendola a definanziare l’opera, salvo poi fare retromarcia. Infatti, nel 2009 vengono decise delle importanti varianti al progetto in modo da venire incontro alle richieste del territorio, modifiche che aumentano non di poco i costi complessivi dell’opera. Altri 136 milioni di euro arrivano dal Governo Berlusconi, sempre nel 2009, per un costo totale che raggiunge quota 288 milioni di euro e fondi aggiuntivi vengono stanziati nello stesso anno anche dal Cipe che approva il progetto del raddoppio della strada da due a quattro corsie nel 2011.

E allora? Succede che, come spesso accade in Italia, piovono decine di ricorsi alla giustizia amministrativa dopo che a ottobre del 2013 l’Anas si attiva per la dichiarazione di pubblica utilità preliminare agli espropri necessari alla realizzazione dell’opera, ma anche in seguito alle procedure di affidamento dei lavori che hanno generato contenziosi tra Anas e le imprese (e tra le imprese stesse), alcuni ancora in atto, con continui ribaltamenti di fronte determinati dalla diversità di vedute del TAR di Lecce, da una parte, e del Consiglio di Stato dall’altra. Ora, secondo il Comitato Pro275 è proprio Anas ad aver creato un inutile caos burocratico a danno delle ditte appaltatrici e anche il Ministro delle Infrastrutture Delrio ha di recente sollecitato Anas a procedere all’affidamento dei lavori dopo l’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato che ha dato ragione ad Anas e a una delle ditte coinvolte, autorizzando Anas ad emanare un provvedimento in autotutela per annullare l’aggiudicazione della gara precedente. Insomma sono tutti in attesa del nuovo provvedimento di Anas.

Nell’ambito dell’audizione voluta dal consigliere Blasi, il Coordinamento Pro 275 ha fatto sapere che numerosi sono i Comuni salentini che chiedono l’avvio del progetto, mentre Anas, per bocca del suo rappresentante presente all’incontro ha assicurato che entro 2 mesi assumerà una decisione sulla vicenda. C’è da sperarlo perché, con le ditte sul piede di guerra non si esclude nemmeno lo scenario più nero con Anas costretta a pagare milioni di euro di risarcimento dei danni alle imprese, senza che l’opera venga realizzata, con buona pace della messa in sicurezza e delle opportunità di sviluppo per il territorio salentino.  

La notizia su LecceNews24

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