Quattordici milioni di euro di risarcimento. È questa la somma che la Regione Sicilia dovrà sborsare alla New Energy Srl. Infatti, dopo una dura battaglia legale tra la New Energy Srl e la Regione Sicilia, l’assessorato al Territorio e ambiente nei giorni scorsi ha varato un decreto d’impegno in bilancio per 1,4 milioni di euro nei confronti dell’impresa. Quest’ultima chiese nel 2005 alla Regione l’autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da biomassa a Modica. Dopo aver ottenuto anche il parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione in Conferenza dei servizi cominciò la trafila infinita di rimpalli di competenze e di scaricabarile da parte della Regione che hanno portato la società a rivolgersi nel 2010 al Tar. Infatti, a causa dei ritardi nella concessione delle autorizzazioni ambientali da parte della Regione, l’azienda aveva perso un finanziamento europeo di 13 milioni di euro non riuscendo così a realizzare l’impianto. La New Energy chiese un risarcimento che coprisse anche la previsione degli utili dal 2008 al 2010, e cioè il guadagno che la ditta avrebbe ottenuto se l’impianto fosse stato realizzato. La Regione si oppose ma i giudici hanno dato ragione all’impresa, sostenendo che anche quei fondi europei dovranno essere risarciti alla New Energy visto che la loro mancata erogazione è stata, effettivamente, un danno per l’azienda. La prima tranche di pagamento è stata saldata ma è il conto è davvero salato. L’ennesimo caso di burocrazia all’italiana?
OPINIONI
Sud, Grassi (Industriali Napoli): “Più infrastrutture per il rilancio”
Le infrastrutture prima di tutto, per creare le condizioni di contesto che consentano alle imprese di crescere e investire. E poi la burocrazia, che impone ancora procedure farraginose e lunghissime, e l’accesso al credito, per sostenere le aziende in questa fase di ripartenza dell’economia italiana.
L’economia di Ravenna tra vocazioni storiche e progetti all’orizzonte
L’economia del mare – il cui perno è rappresentato dal porto, per il quale è in corso un ampio e importante progetto di ammodernamento – ma non solo. Sono numerosi gli asset attorno a cui ruota la vocazione imprenditoriale di Ravenna, dopo Roma il secondo capoluogo più grande d’Italia per estensione territoriale.
Colombo (Ance Lombardia): “Codice appalti deve essere modificato”
La modifica del codice degli appalti per garantire, innanzitutto, la rapida cantierizzazione delle opere. E poi il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni – le cui lungaggini finiscono con il ripercuotersi anche pesantemente sulle imprese – e l’abrogazione dello split payment.
