La tecnologia al servizio del cittadino. La versione di Alessandro Delli Noci (vicesindaco di Lecce)

Intervista

21-05-2018     Maria Francesca AMODEO

Le nuove tecnologie sono uno strumento utilissimo per la pubblica amministrazione, ma solo se noi amministratori riusciamo a far comprendere ai cittadini che questo nuovo assetto digitale può rendere più efficienti i nostri servizi nei loro confronti”. A parlare è Alessandro Delli Noci, vicesindaco di Lecce e anche assessore all’Innovazione tecnologica per il secondo mandato consecutivo. Esperto sui temi del digitale e dell’innovazione, Delli Noci è anche membro della commissione innovazione e attività produttive e dell’osservatorio nazione sulle smart city di Anci, nonché coordinatore per l’Agenda digitale italiana della stessa associazione dei Comuni italiani. Con lui abbiamo discusso del futuro delle politiche innovative in Italia e nel territorio leccese.

Delli Noci quanto pensa che le nuove tecnologie possano essere di supporto e aiuto alle pubbliche amministrazioni e quanto al cittadino?

Le nuove tecnologie possono essere di grande aiuto sia agli amministratori che ai cittadini, ma solo se noi membri della pubblica amministrazione riusciamo a coinvolgere il cittadino in un approccio positivo al cambiamento. Dobbiamo stimolare un rapporto di fiducia che oggi purtroppo ancora non esiste. Chiunque compie operazioni bancarie online ma pochissime persone eseguono sulla rete operazioni che riguardano la pubblica amministrazione. Questo accade perché ancora non si è generato quel meccanismo di fiducia necessario. Bisogna inculcare nei cittadini l’idea che la pubblica amministrazione possa essere più efficiente grazie alla tecnologia.

A Lecce è stato da poco rinnovato il portale del comune. Quali differenze avete notato rispetto al passato nei rapporti con gli utenti/cittadini in questa nuova fase?

Il portale rinnovato ha consentito ai cittadini di avere un rapporto diverso con l’informazione. Il sito del comune di Lecce oggi è intuitivo e accessibile, non solo dal punto di vista visivo ma anche per quanto riguarda i contenuti. Non volevamo solo riempire di informazioni e dati il nostro portale, ma renderlo immediatamente fruibile per nostri cittadini. L’accessibilità e la semplicità sono state le nostre priorità in questo progetto. Abbiamo rimodernato i servizi online, per ora affiancandoli a quelli ordinari, ma entro il prossimo anno vorremmo trasferire molti di questi alla sola funzione digitale.

Quanto questa innovazione tecnologica favorisce il dialogo e l’interlocuzione con le aziende presenti sul territorio?

Il rapporto con le aziende è complicato. Il comune di Lecce, come tanti altri comuni, per lo sportello Suap ha realizzato un’interfaccia online che consente la presentazione dei bandi in rete. Siamo ancora indietro sull’immediatezza delle risposte da dare alle imprese. Ma il cambiamento non si realizza in un giorno solo. Sappiamo che manca un sistema che possa aiutare i vari livelli amministrativi a gestire i diversi procedimenti online ma abbiamo intenzione di lavorarci e facilitare tutti i processi.

Lei lavora anche in Anci. Quali sono i risultati raggiunti e quali le eventuali problematiche che state riscontrando sul tema dell’innovazione nei comuni italiani?

Ci sono una serie di problemi nel riuscire a convertire i servizi della pubblica amministrazione in digitale, ma stiamo cercando di risolverli. Ad esempio abbiamo destinato dei finanziamenti ai comuni di media grandezza che potranno essere utilizzati per dare assistenza tecnica agli uffici. Io credo che a volte ci sia una vera e propria difficoltà a capire l’importanza del cambiamento e di un nuovo dialogo con il cittadino in ottica digitale. La tecnologia ci costringe a un cambio di mentalità e di marcia da parte dalla pubblica amministrazione che non è sempre facile ottenere.

Cosa si può fare secondo lei?

Ad esempio il ministero della Funzione pubblica dovrebbe realizzare una sorta di commissione di esperti a sostegno della pubblica amministrazione. Qualcuno che possa fattivamente aiutarci sul campo. E poi dobbiamo prepararci a immaginare nuovamente tutti i servizi in funzione digitale. Abbiamo “tradotto” in maniera digitale i vecchi servizi, ma in realtà dobbiamo capire che è necessario cambiarli come se fossero stati costituiti “ex novo”.

E cosa pensa delle smart city, le città del futuro?

In Italia purtroppo ci sono tanti progetti di smart city non ancora realizzati. Molto è legato ai finanziamenti ottenuti ma che non si canalizzano nel migliore dei modi. Si  dovrebbe creare un’attrattiva che spinga e agevoli le imprese e i privati a investire nei servizi smart nelle grandi città, generando un nuovo rapporto su cui operare.

Nel suo comune esiste un progetto chiamato “Lecce smart city”. In cosa consiste?

Abbiamo lavorato molto sulla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e turistico attraverso l’innovazione. Il risultato è stato assolutamente positivo e ci ha spinto a investire in una nuova iniziativa che si chiama “Lecce Smart & Com”. Vogliamo valorizzare il nostro distretto commerciale collegandolo al settore turistico. L’obiettivo è fare in modo che il turismo sia catalizzatore di opportunità per l’intera città.

Quali altri progetti avete in cantiere?

Siamo lavorando molto sulla mobilità sostenibile: porteremo online tutti i servizi di mobilità, investiremo in piste ciclabili e soprattutto spingeremo per la ciclabilità delle nostre strade principali. Inoltre è in programma la realizzazione del piano energetico delle città che renderà energeticamente autonome le scuole e gli edifici pubblici di Lecce.

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