Lo scorso 10 marzo si è svolto a Firenze il primo convegno pubblico della seconda edizione di ORTI dal titolo “LA TOSCANA CHE COLLABORA. Imprese ed amministrazioni territoriali alleate per lo sviluppo e l’innovazione”.
Durante il convegno è stato presentato il report I-Com “Il sistema economico toscano e i rapporti tra le amministrazioni del territorio e le imprese”, che mette in luce interessanti aspetti della regione Toscana, sia sotto il profilo economico sia in relazione ai rapporti tra le amministrazioni territoriali e le imprese.
In particolare, emerge che il quadro macroeconomico regionale è in via di ripresa e risulta positivo il contributo del commercio estero e della spesa delle famiglie alla crescita. Inoltre, i cambiamenti degli ultimi anni – innestati dalla crisi – hanno portato ad una ricomposizione dell’economia regionale a favore delle attività di servizi. Nonostante ciò, la quota del valore aggiunto delle attività manifatturiere si conferma in Toscana superiore alla media nazionale. Dalla struttura del manifatturiero spicca la specializzazione produttiva della regione nel comparto tessile, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle o simili.
Un dato molto interessante riguarda gli Investimenti Diretti dall’Estero (IDE). Come è noto – anche se le tendenze dell’ultimo anno inducono ad un cauto ottimismo – l’Italia non primeggia rispetto ai principali Paesi europei per capacità di attrazione di investimenti esteri. La Toscana, invece, in controtendenza con il dato nazionale, si colloca al nono posto tra le prime dieci regioni d’Europa per strategia di attrazione degli IDE nel biennio 2014/2015 e al primo posto tra le prime dieci regioni dell’Europa meridionale.
Terreno fertile, inoltre, per la ricerca e l’innovazione: le imprese presenti sul territorio trovano, infatti, le migliori condizioni per svilupparsi. La spesa in R&S vale l’1,3% del PIL, in linea con la media nazionale, con un’incidenza sulla spesa totale delle imprese di circa 10 p.p. rispetto al totale delle regioni del Centro. Uno dei principali settori ad elevata intensità di R&S è quello high-tech: primo tra tutti, soprattutto sotto il profilo occupazionale ed economico, quello delle Life Sciences. In particolare, l’industria farmaceutica toscana, con 10.412 addetti totali, € 1 miliardo di export, 820 ricercatori e € 230 milioni di investimenti in R&S, rappresenta una vera eccellenza.
Dati interessanti riguardano anche il mondo delle start-up, dove negli ultimi anni si è registrato un incalzante processo di costituzione di nuove imprese, passando dalle 2 nuove iscrizioni nel 2010 a 97 iscrizioni nel 2015, con tassi di ingresso decisamente superiori rispetto a quelli di mortalità. Punto a favore anche per i progetti di smart city, che vedono la regione collocarsi prima tra le regioni del Centro Italia, sia per numero di progetti attivi sia per valore dell’investimento.
Riguardo le infrastrutture, si rileva un leggero ritardo rispetto ad altre regioni nel settore TLC, con una copertura sia in banda larga che ultra-larga di poco inferiore rispetto al dato nazionale. In riferimento alla produzione di energia elettrica, la Toscana primeggia nettamente rispetto alle altre regioni del Centro in termini di energia rinnovabile, mentre è seconda al Lazio in termini di energia termoelettrica tradizionale. Nel settore dei trasporti, la Toscana mostra di avere una densità della rete autostradale, ferroviaria e aeroportuale inferiore al Lazio ma nettamente superiore a Marche ed Umbria. È prima, invece, per il trasporto marittimo.
In merito ai rapporti tra amministrazioni e imprese, il report si sofferma su un tema interessante, ovvero la trasparenza nella diffusione dei dati pubblici. Nel 2015 il Consiglio regionale Toscano, ha approvato la legge regionale 19/2015 sugli open data, che segue una delibera regionale, che ha consentito di inaugurare già nel 2014 Open Toscana, una piattaforma finalizzata ad avvicinare l’amministrazione ai cittadini e alle imprese. Da un’analisi territoriale emerge che il 12% dei dati attualmente resi disponibili dalla PA è fornito dalla sola Toscana. Si tratta nello specifico di 1.186 dataset, la maggior parte dei quali di provenienza regionale e a seguire provinciale.
Un altro aspetto positivo emerso dal report riguarda l’imposizione fiscale, in merito alla quale la Toscana dimostra di essere la regione più competitiva tra quelle del Centro, soprattutto per le addizionali regionali e comunali all’IRPEF, con Firenze che si distingue per l’elevato livello di progressività, dunque per la particolare attenzione alle piccole realtà imprenditoriali.
Fenomeno di rilievo nei rapporti tra amministrazioni e imprese è quello dei ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione: l’analisi dell’indicatore di tempestività dei pagamenti mostra che, in confronto alle altre Amministrazioni regionali del Centro, la Regione Toscana è stata l’unica a pagare i propri fornitori, nei primi tre trimestri 2015, in anticipo rispetto alla scadenza della fattura. Tra le Province, le più virtuose sono Arezzo e Prato.
In ultimo, il report approfondisce alcune esperienze di successo nel rapporto tra enti locali ed imprese (cd. “buone prassi”), tra cui il progetto #semplificatoscana o le “maratone dell’ascolto” ovvero uno strumento utilizzato dal Comune di Firenze per favorire la partecipazione di cittadini e imprese alle scelte strategiche della città.