Il testacoda della giunta di Spoleto sulla delocalizzazione di Italmatch. UMBRIA



    

spoleto_italmatchÈ arrivata anche nelle aule del parlamento la controversa vicenda di Italmatch di Spoleto che dal 2008 non cessa di creare turbolenze nella scena politica locale. A far da eco alla vicenda che riguarda l’accordo urbanistico tra Italmatch e la giunta Cardarelli è l’interrogazione in Parlamento del senatore pentastellato Stefano Lucidi al ministro dell’Interno, Marco Minniti.

La questione ha inizio con l’avvio, da parte della giunta di Spoleto, di un percorso di modifica della classificazione urbanistica dell’area di oltre 130 mila metri quadrati di proprietà di Italmatch, azienda situata nei pressi della stazione ferroviaria e specializzata in derivati del fosforo e altri prodotti chimici.

Nello specifico, sulla regolamentazione urbanistica del sito industriale pende un procedimento di fronte al Consiglio di Stato a cui si è appellato il Comune di Spoleto dopo che, nel 2013, il Tar dell’Umbria ha dato ragione a Italmatch, annullando la previsione di delocalizzazione della fabbrica stabilita col Piano regolatore generale del 2008.

Recentemente la giunta comunale ha raggiunto un accordo con l’azienda riconoscendole la classificazione ad area industriale e quindi produttiva su quasi 37.000 metri quadrati, prevedendo la realizzazione di «due nuove superfici utili coperte per produzioni, che non determinano un aggravio del preesistente livello di rischio di incidente rilevante, e stoccaggio di sostanze pericolose e non pericolose». Poche righe dopo viene poi precisato che «eventuali nuovi fabbricati saranno destinati solamente allo svolgimento di attività relative ai servizi di manutenzione dello stabilimento e per stoccaggi». Col Piano regolatore generale di parte operativa, approvato nel 2008, l’allora amministrazione comunale stabilì la delocalizzazione dell’Italmatch, mentre nel Piano regolatore generale previgente e risalente al 1988 ne erano autorizzati 47 mila. Ed è su questo che si concentra l’assessore Antonio Cappelletti: «Abbiamo ridotto le previsioni urbanistiche vigenti su Italmatch, ossia quelle del Prg 1988, visto che il Tar ha annullato quelle contenute nel Prg del 2008 che stabiliva la delocalizzazione del sito industriale, considerata illegittima».

Alla vicenda delle modifiche dell’impianto urbanistico dell’azienda chimica si somma poi la delibera con cui l’amministrazione comunale ha accettato la donazione di 15 mila euro arrivata proprio da Italmatch per l’acquisto di un mezzo fuoristrada che potenzierà il parco auto del gruppo comunale di Protezione civile. Questo ha scatenato ulteriormente la reazione delle altre forze politiche in campo, primo fra tutti il M5S che annuncia che su questa vicenda la giunta del sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, si gioca tutto.

È anche evidente – afferma Lucidi – che si riaprirà la strada dei comitati cittadini e delle contestazioni pubbliche che, molto probabilmente, saranno aspre come in passato. Come M5s – avverte – daremo inizio a una campagna antagonista alle azioni della giunta Cardarelli, con atti di sindacato ispettivo e di informazione pubblica, per mettere nella giusta luce tutta la vicenda”.

Non ci resta che attendere come la storia si evolverà e se mai arriverà al capolinea.

L’articolo su Umbria24.it

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