Arriva l’ok del Mise al progetto Tempa Rossa, ma Taranto si oppone. PUGLIA



    

tempa_rossa_tarantoIl Ministero dello Sviluppo economico ha sbloccato la realizzazione delle opere a terra previste dal progetto Tempa Rossa da realizzare all’interno dell’area della raffineria dell’Eni a Taranto. Nei giorni scorsi si è svolta l’ultima riunione della conferenza dei servizi, nel verbale della quale il Mise ha dichiarato che “sussistono i presupposti per l’emanazione del relativo provvedimento (l’ autorizzazione unica ndr) previa intesa con la Regione Puglia”. Il documento è atteso da tempo dalle  multinazionali titolari del progetto (Total, Shell e Mitsui). In realtà , già un anno fa il progetto venne autorizzato all’interno della legge di Stabilità, dove fu inserita una norma che prevedeva che le autorizzazioni rilasciate per le opere da realizzare in Basilicata, ovvero tutta l’area estrattiva in provincia di Potenza, valessero anche per quelle da realizzare al punto di approdo del progetto, ovvero la raffineria tarantina (con la costruzione di due serbatoi di stoccaggio da 180mila metri cubi, prolungare di 515 metri il pontile petroli dell’Eni). Ora spetta al Comune di Taranto sciogliere le riserve amministrative utili alla prosecuzione dei lavori. Il Comune pugliese, infatti, in un primo momento era favorevole al progetto, ora invece, è contrario preoccupato che le opere del progetto Tempa Rossa potessero aumentare l’inquinamento industriale. Il Comune, con una delibera del  novembre 2014, aveva escluso dalla variante al piano regolatore del porto le due opere di Tempa Rossa. Da qui una serie di ricorsi al Tar di Lecce che hanno però di fatto bocciato la decisione del Comune. Infatti i giudici amministrativi hanno rilevato che “l’ampliamento del pontile petroli è previsto nelle intese del 2006 e del 2007 tra Comune e porto ed ora non si può ribaltare il contenuto di quegli accordi senza un confronto preliminare ed un contradditorio con le parti interessate; che il Comune non può opporsi alla costruzione dei serbatoi di stoccaggio del greggio perché non saranno realizzati nelle aree portuali ma in quelle industriali della raffineria Eni”. Gli investimenti previsti si aggirano intorno ai 2 miliardi di cui 900 già spesi per la Basilicata e 300 quelli che riguardano Taranto.

Il progetto Tempa Rossa

L’articolo de Il Sole 24 Ore

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