I sindaci ricorrono al Tar per dire “No” all’inceneritore e al piano rifiuti della Regione. SARDEGNA



    

inceneritore_nuoroIn Italia sulle spalle dei giudici Tribunali Amministrativi Regionali la mole di contenziosi tra i diversi livelli decisionali ha raggiunto numeri enormi e l’impressione è che troppo spesso la decisione di passare la palla alla giustizia sia quantomeno frettolosa. Come è accaduto in Sardegna, in provincia di Nuoro, dove quattro comuni hanno dato mandato agli avvocati di impugnare il piano di gestione dei rifiuti elaborato dalla regione.

Ente contro ente, muro contro muro. A monte della decisione dei sindaci vi sarebbe la totale mancanza di condivisione del piano da parte della regione che avrebbe agito da sé. Un messaggio forte e chiaro che i primi cittadini non hanno di certo mandato a dire: infatti, secondo Giovanni Cugusi (sindaco di Gavoi), Marco Melis (di Arzana), Ester Satta (Olzai) e Mariangela Barca (Sarule) il piano per i rifiuti “è illegittimo perché non è stato rispettato il principio della leale collaborazione con gli enti locali”. Venendo meno a tale principio “la regione, non coinvolgendo i comuni nella fase di predisposizione e approvazione del piano, ha proceduto in aperta violazione della legge”. Ma il motivo scatenante è con tutta probabilità il potenziamento dell’inceneritore di Tossilo, previsto dal piano e osteggiato dalle comunità locali (di cui i sindaci – da Trieste in giù – si fanno sistematicamente portavoci ma non sempre entrando nel merito delle questioni). “La Regione non ha tenuto nel debito conto l’aspetto sanitario, mentre proprio questo è il compito dei sindaci: per noi la salute e il benessere dei nostri concittadini è al primo posto” hanno detto in conferenza stampa.

Insomma, oltre alle consuete preoccupazioni per i rischi per la salute, i quattro sindaci sostengono che se la Regione Sardegna li avesse interpellati un’intesa sulla gestione dei rifiuti si sarebbe trovata. Come dar torto visto che processi partecipativi inclusivi facilitano la condivisione di un progetto potenzialmente controverso. Meno condivisibile è l’allarmismo – che pure i sindaci hanno voluto denunciare – per i rischi sanitari degli inceneritori, frutto dell’ecologismo ideologico che anima buona parte del Bel Paese. Sulla vicenda resta da capire quale sia la posizione della regione di Pigliaru. 

La notizia su La Nuova Sardegna

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