Parma, Agri-villaggio di Fornovo versus nuova legge urbanistica della Regione. EMILIA ROMAGNA



    

campagna_fornovoDi recente l’amministrazione comunale di Fornovo di Taro, in provincia di Parma, si è vista presentarsi un nuovo progetto urbanistico previsto per la località le Caselle. Il progetto è stato contestato da Legambiente che lo ha bocciato richiamando la nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna. “Il progetto di Agri-villaggio in località le Caselle, per la sua collocazione e qualità edilizia, presuppone una significativa occupazione di aree di pregio a uso agricolo, proprio in prossimità della più grande azienda di allevamento del comune, non risponde alla domanda pressante di residenza sociale, rischia di distrarre risorse pubbliche e private verso interventi di recupero, riqualificazione, delle zone degradate del centro urbano“, ha commentato Legambiente.

In effetti la proposta per la nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni. Uno stop all’espansione urbanistica dunque in nome del consumo di suolo riservato a opere pubbliche o di interesse pubblico, a insediamenti strategici per l’attrattività e la competitività del territorio, nonché alle edificazioni residenziali necessarie per attivare interventi di rigenerazione di parti significative del territorio urbanizzato a prevalente destinazione residenziale e per realizzare interventi di edilizia residenziale sociale (articolo 5, commi 2 e 3).

È su questo articolo che pare si basi l’idea di fondo del nuovo progetto urbanistico: un villaggio non solo per la presenza di una azienda agricola, vero motore della trasformazione e garanzia di sostenibilità alimentare, ma per la presenza di una serie di abitazioni (sostenibili da un punto di vista energetico) strettamente correlate all’azienda, ma non chiuse su se stesse e sulla vita dell’agri-villaggio. La finalità è quella di dare un’abitazione a prezzi significativamente inferiori a quelli di mercato utilizzando tecnologie ecocompatibili ed industrializzate, dove l’esigenza abitativa sia estremamente flessibile: si costruisce ciò che serve al momento in cui serve. Il “verde” non è l’ordinario giardino privato ma l’azienda stessa. Il proprietario della casa diventa così soggetto “azionista” dell’azienda, ma non esclusivo proprietario (al contrario dell’abitazione). La casa diventa così uno spazio dove si vive e si lavora ma anche dove è possibile guadagnare e utilizzare spazi comuni.

Tuttavia, come accennato, da un punto di vista urbanistico-ambientale il progetto non convince Legambiente Fornovo che ricorda il generale dissesto territoriale che interessa più del 70% del territorio regionale e chiede ai diversi livelli istituzionali chiamati a decidere di essere coerenti con le dichiarazioni e decisioni assunte nelle diverse sedi istituzionali, a cominciare dalla proposta di nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna.

L’articolo su La Repubblica di Parma

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