Parco del mare, i cittadini si oppongono al nuovo progetto. FRIULI VENEZIA GIULIA



    

parcodelmare_friuliNon sono bastati dodici anni per decidere se il Parco del mare si farà oppure no. Siamo a Trieste, culla della cultura mitteleuropea e stiamo parlando del progetto dell’acquario proposto nel lontano 2004 da Antonio Paoletti, attualmente presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia.

L’idea nasceva dopo che venne meno la candidatura di Trieste all’Expo 2008 e, per riprendersi dalla “batosta”, si pensò proprio all’acquario sul mare, non un’attrazione qualsiasi ma il più grande acquario del Mediterraneo, con ambienti marini e quant’altro ma, soprattutto l’ambizione di attrarre turisti e innescare un significativo indotto. Purtroppo, però, il Parco del mare non si è ancora materializzato e la vicenda diventa quasi grottesca se si pensa a quante volte è stata modificata la location dell’acquario, vero motivo del contendere anche alla luce delle rivendicazioni del neonato comitato per il No “La Lanterna”. Infatti, inizialmente si era pensato al terrapieno di Barcola, ma l’area fu sequestrata a causa dell’inquinamento; dopo, si decise per Campo Marzio dove si tiene il mercato ortofrutticolo ma, per vicende legate alla proprietà, si opta per le Rive, tra Salone degli Incanti, Magazzino vini e area ex Bianchi.

Ecco allora il primo scontro tra il sindaco triestino Roberto Dipiazza e il patron Paoletti poiché lo studio di fattibilità del comune sosteneva che l’investimento non fosse abbastanza remunerativo, il gioco non vale la candela, insomma. Mandando l’ideatore Paoletti su tutte le furie. Nel frattempo cambia il sindaco, Debora Serracchiani è eletta in regione, Dipiazza viene rieletto, vengono proposte – nell’ordine – le location: Campo Marzio (di nuovo), poi il Porto Vecchio e ora Porto Lido, dopo che Invitalia ha deliberato la cessione del 100% della concessionaria “Trieste Navigando” alla Camera di commercio e alla Fondazione CrTrieste. I costi del progetto sono stimati in 37-44 milioni mentre, per i tempi, si parla di 36 mesi a partire dal completamento dell’iter autorizzativo.

Nonostante la lunga gestazione, non vi è ancora condivisione intorno al progetto, tanto che i cittadini hanno dato vita a al comitato “La Lanterna” per opporsi all’opera turistica e – come sostiene la portavoce, Giorgetta Dorfles – per spiegare una volta di più, che “un acquario del genere, in quella zona, non ci può stare”. Ora c’è grande attesa per il Consiglio comunale, convocato il 20 marzo per discutere del Parco del Mare. Non resta che aspettare.

La notizia su il Piccolo

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